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Le Vie di Gaeta 2017

XV edizione 30 settembre 2017

 

“Uno stretto budello, con i suoi vicoli laterali a monte e a mare, quasi a formare una lisca di pesce, una strada stretta e lunga, con i suoi antichi basoli lavici, che a volte continuano fino dentro ai bassi di case addossate une alle altre, bassi che d’improvviso al calar della sera aprono i loro vecchi portoncini, facendo uscire dalle viscere dell’ antico Borgo la storia gastronomica di Cajeta, la perla del tirreno…un evento un po’ cosi…che nasce quasi per caso…sempre uguale e sempre un po’ diverso…un viaggio in divenire continuo …”

 

Sabato 30 settembre, ritornano Le Vie di Gaeta, l'appuntamento, organizzato da Associazione Gaetavola con il gratuito patrocinio del Comune di Gaeta, che da quindici anni
ci porta alla riscoperta del gusto della tradizione gastronomica della città tirrenica, con il suo fantastico Percorso Gastronomico Culturale in Via dell'indipendenza.

A partire dalle ore 17,30 gli abitanti del Borgo saranno lieti di accogliere i visitatori con proposte degustative
di piatti dai sapori antichi, simbolo e frutto della tradizione culinaria legata a questa strada e dell’intera città.

Come nelle precedenti edizioni la moneta ufficiale della manifestazione è il Follaro, riproduzione della moneta coniata dalla zecca di Gaeta nel periodo del Ducato dal X al XIII secolo.

 

Conoscere il cibo di un territorio permette di comprendere cultura clima, abitudini, storia del popolo che lo produce.

La storia gastronomica gaetana è fatta di una cucina semplice fatta di ingredienti poveri, figlia della storia tra terra e mare della nostra città che trae le sue peculiarità da una particolare orografia del territorio, dal suo microclima particolarmente mite e storicamente dal secolare commercio marittimo che ha introdotto contaminazioni provenienti da tutto il bacino del mediterraneo, un mix di culture e ingredienti che ha favorito lo sviluppo di varie pietanze poi sapientemente rielaborate nel corso degli anni dalle massaie locali, come la famosissima Tiella, una sorta di pizza ripiena, dalla pasta sottilissima e saporita come nessun altra.

Il percorso gastronomico sarà allietato da numerose performance musicali.

Novità di quest’anno il contest fotografico “ Vi racconto Le Vie di Gaeta “ in collaborazione con il gruppo Facebook “ Sei di Gaeta se…”

 

I Protagonisti:

Via dell’Indipendenza – La via del Borgo di Gaeta

Una strada da conoscere

Forse ancor più del cibo, la vera protagonista de Le Vie di Gaeta, con la sua magica atmosfera, è la sua location, Via dell’Indipendenza, l’antico borgo marinaro e contadino fuori le mura della fortezza della Gaeta medioevale; anticamente questa strada era denominate proprio col nome de La via del borgo e solo dopo il 1861, con la capitolazione della fortezza di Gaeta e la costituzione del regno d’Italia, i Piemontesi la chiamarono Via della Indipendenza. Le origini della sua realizzazione sono antichissime; il percorso è stato in parte tracciato dagli antichi Romani per collegare l’importante porto e le lussuose ville di imperatori e patrizi romani alla via Appia e alla via Flacca. Lungo la strada molte case sono costruite su resti di edifici romani ed è possibile scorgere tutt’oggi muri realizzati in opera reticolata. In particolare, in zona peschiera sono visibili importanti manufatti romani sottoposti a via indipendenza e poco più avanti in via Peschiera sono ancora in uso costruzioni romane.

Il tracciato di Via della Indipendenza si snoda fra la montagna e il mare seguendo l’andamento della costa, un tempo molto vicina alle case. La strada è intersecata da stretti vicoli e presenta la tipica forma a spina di pesce. I vicoli verso il mare non sono mai coincidenti con quelli lato monte per evitare che il vento di mare possa penetrarvi con facilità, rendendoli poco vivibili. Alcune abitazioni sono costruite a cavallo dei vicoli formando delle volte, gergalmente denominate capanne, sotto le quali ancora oggi si possono osservare edicole votive, principalmente Mariane. La parte primitiva del borgo è quella denominata “castello - borgo vecchio” e, proprio in questa zona, intorno all’ottocento fu costruita la prima chiesa del borgo dedicata a San Cosma e Damiano. La chiesa fu distrutta dall’incursione dei Saraceni dell’846 che, dopo aver devastato Formia, si diressero verso Gaeta dove furono respinti ma lungo la strada fu cosa facile rovinare l’antico borgo e la sua chiesa. La cacciata definitiva dei Saraceni dall’Italia peninsulare è stata segnata dalla vittoria della battaglia del Garigliano del 915, possibile anche grazie ad un consistente contributo navale e terrestre dei Gaetani. La vittoria sui Saraceni ha consentito di ricostruire il primitivo borgo e la sua chiesa, riedificata sui resti dell’antico luogo di culto. La parte sottostante dell’originaria chiesa fu utilizzata come luogo di sepoltura.

Dopo la chiesa, camminando lungo la strada in direzione Formia, in tempi storici di notte avremmo trovato la via sbarrata da una pesante catena che bloccava la strada dal basamento di una torre (denominata “torre della catena”) all’altro lato della strada, per non consentire il passaggio notturno verso il borgo e la fortezza.

Dal Medioevo fino al XIX secolo, Via Indipendenza ha rivestito grande importanza poiché, quella che oggi sembra una piccola strada cittadina, ai tempi rappresentava l’unica via d’accesso terrestre all’antica città fortezza, luogo di importanti commerci che si svolgevano su tutto il bacino del mediterraneo.

Nel 1852 Re Ferdinando II fece costruire una seconda via d’accesso alla città, facendo realizzare una strada esterna al borgo; il risultato fu uno splendido lungomare con due marciapiedi ed una larga strada con due carreggiate lastricata con basoli in calcare, successivamente denominata corso Attico.

Via indipendenza è una strada ricca di storia che è stata percorsa da gente comune ma anche da reali, papi, Santi e da poderosi eserciti, come quello Napoleonico e quello Piemontese. Proprio quest’ultimo, per proteggersi dal cannoneggiamento proveniente dalla fortezza e attraversarla in totale sicurezza, aprì una galleria nelle case adiacenti alla strada, passando di casa in casa e creando, quindi, una sorta di tunnel attraverso le abitazioni.

Nel Borgo ancora oggi si tengono due delle più sentite processioni religiose dell’intera città, che partono dalla cima della suggestiva scalinata della Chiesa degli Scalzi, la Madonna di Porto Salvo e quella dei Santi Cosma e Damiano, veri e propri patroni putativi del quartiere. Le Vie di Gaeta solitamente si svolgono il sabato successivo alla festa dei due Santi Medici che si svolge il 26 di settembre. 

 

La Tiella - Un cibo vincente

La regina del percorso gastronomico e del quartiere del Borgo, dove è sicuramente nata, street food per eccellenza, è la Tiella.

La Tiella di Gaeta ha origini antiche e nasce da un luogo ricco di tradizioni gastronomiche, e da un territorio che produceva delle varietà notevoli di prodotti agricoli. Inoltre non possiamo trascurare certamente la posizione geografica, l’orografia e le opportunità provenienti da ricchi commerci e dal celeberrimo porto, oltre a essere stata Gaeta terra di confine e d’immigrazione per centinaia di anni.

La tiella rispetta pienamente le caratteristiche della dieta mediterranea, è preparata o con i prodotti della terra come cipolle, scarola , spinaci ecc o con i il pescato locale di pesce azzurro o con polpi, calamaretti ecc. Questa gustosa pietanza è altamente equilibrata, racchiudendo in se tutti i principi della piramide alimentare. infatti, è composta da carboidrati che forniscono l’energia necessaria per il funzionamento del nostro corpo, dalle verdure ricche di fibre, vitamine e sali minerali, e condita con olio extravergine e ricca, a secondo del ripieno, di pesce azzurro o di verdure; al contrario non contiene zuccheri né  grassi, se non quelli buoni contenuti nel pesce azzurro e nell’olio, ed ha un basso contenuto calorico  pur potendo corrispondere ad un pasto completo.

La differenza tra la tiella e le altre pizze ripiene sta nel fatto che il ripieno delle tielle di verdura  è preparato a freddo con l’uso di sale e una sapiente manipolazione. Questa tecnica fa si che le vitamine e i sali minerali non vengano dispersi con la bollitura. La tiella è un pietanza completa, compatta e  facilmente trasportabile, con un elevata conservabilità. Il prodotto, infatti, riesce a conservarsi almeno per tre giorni senza l’utilizzo del frigo.

 

Il Follaro - dal IX sec ai nostri giorni

Dal IX al XII secolo il Ducato di Gaeta visse il suo periodo più felice sviluppandosi, nel momento di massima estensione territoriale, da Terracina fino al Garigliano ed alle isole Ponziane.

Il conio di monete, i Follari, fu sicuramente prova tangibile dell’indipendenza e dell’autonomia della città di Gaeta e ci testimonia la sua capacità commerciale, economica, politica e militare.

Il Follaro era prevalentemente usato per il mercato locale, mentre per i commerci esteri venivano utilizzate monete d’oro e d’argento ( monete bizantine, longobarde ecc. ).

Gaetavola ha utilizzato nelle sue manifestazioni, sin dal 2003, la riproduzione cartacea di questa antica moneta del ducato di Gaeta, un quadratino di carta che ha rappresentato il soldo di scambio per le degustazioni di tutti gli eventi dell’associazione, con lo scopo di contribuire a divulgare la storia della città.

Dal 2011 l’Associazione Gaetavola riproduce in metallo il Follaro fatto coniare in rame da Riccardo II dell’Aquila (1105-1111), con lo scopo di caratterizzare maggiormente le proprie manifestazioni e realizzare un “ponte” emotivo e specialmente tangibile con la storia della città.

Un Follaro vale 0,50 €cent.

 

Collaborazioni:

Direzione Artistica: Antonio Masiello

Fotografie: Marika Meschino

Impianti elettrici: Salvatore Brongo

Web Master: Carangelo

Pro Loco Gaeta Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.