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È un piatto che trova radice nelle abitudini dei nostri contadini.
Quando con la bella stagione, curati i figli, le mogli raggiungevano nella tarda mattinata i mariti nelle campagne, ed avevano avuto occasione di comprare le sarde dalle cianciole, uscite a pesca nella notte. Così appena arrivate in campagna, preparavano una vivace brace con i sarmenti (tralci di vite seccate che ardono facilmente), e su una graticola cuocevano velocemente le sarde solamente lavate, cioè con tutte le interiora. Il pesce veniva certo mangiato con le mani, accompagnato da pezzi di cipolla, precedente battuta in un canovaccio, pane e vino. 

Il quadro campestre va completato con il gatto che velocemente afferra le lische e qualche vespa intenta a staccare qualche brandello di pesce. Le mosche? Sulle sarde calde non si avvicinano.

Suggerimenti: 
Il trito per marinare il pesce alla brace è formato nei suoi ingredienti principali da: olio d’oliva, prezzemolo e sale. Altri ingredienti secondo i gusti e la qualità del pesce sono: pepe o peperoncino, capperi, acciughe, aglio.

Per le canocchie alla brace, oltre a preparare il normale trito per l’esterno, si consiglia di aprire i crostacei lungo il dorso ed introdurvi un trito di capperi, acciughe, sale e pepe.

Per i pesci che contengono sangue, è opportuno aggiungere nella pancia qualche fogliolina di prezzemolo e del sale fino.