La carta nautica di Agostino Dalorto del 1325 riporta l'attuale stemma della città come insegna della marineria gaetana. Non c'è motivo da ritenere che i colori non erano quelli attuali: rosso e bianco.

Il verde, il blu, il bianco ed il rosso erano i colori dei partiti che facevano il tifo per le corse dei cocchi allo stadio di Bisanzio. Molto probabilmente i nostri colori sono stati assunti da due di quei partiti.

Il color rosso ha sempre avuto nel passato una grande importanza e l’arte della tintura è praticata a Gaeta dalla colonia ebraica. Infatti nel documento per la creazione della finanza locale comunale (gennaio 1129) troviamo:
Vogliamo perciò e lo confermiamo con la volontà di tutto il popolo che qualunque provento derivi dall’esercizio dell’arte della tintura, praticata dagli ebrei e dall’esercizio di qualsiasi altra loro arte, sempre sia destinato al benefico della città. (Codex Diplomaticus Cajetanus, II, CCCXVII, pp 240-242).

 


Stemma odierno
di Gaeta



Insegna della
marineria gaetana

L'Associazione

Gaetavola nasce nel 2002 con l’intento di rivalutare le buone tradizioni gastronomiche del territorio comprendente Gaeta ed i comuni circostanti.

Dalle nostre tavole sempre più spesso scompaiono sapori ed odori che sono, o dovrebbero essere, parte integrante della nostra cultura e tradizione, soppiantati da prodotti commerciali che si assomigliano sempre di più annullando il gusto dei cibi.

La bontà di un pesce appena pescato, la fragranza di un dolce tipico, la freschezza di un’insalata di pomodori ovvero di un frutto appena raccolto costituiscono un piacere di non facile descrizione. La possibilità che si possa gustare qualcosa del genere nella preparazione del pasto di ogni giorno rappresenta uno dei motivi per cui si è costituita Gaetavola.

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